Matrimonio civile: verità e miti da sfatare. Istruzioni per l’uso.

Ci siamo! La proposta è arrivata e ora? Quale rito scegliere per il vostro matrimonio?

Se la vostra scelta è quella di optare per un rito civile ci sono alcune cose che è meglio sapere.

State per conoscere la verità sul rito civile e quali miti ancora siano da sfatare.

Credete di sapere tutto?

Mettetevi alla prova con le seguenti domande e risposte.

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Il rito civile non è ammesso fuori dalla sede del Comune?

Falso.

E vero allo stesso tempo. Perché un rito civile si può celebrare solo in Comune.

E nelle sue sedi!

Cosa vuol dire questo? Il Comune non ha una sede sola: tanto più è grande tanto più può scegliere di delegare le sue funzioni a sedi distaccate.

In questo senso, posso esserci molte sedi dove sia possibile celebrare il rito civile.

Si chiamano case comunali, e tra queste vi sono molte location.

Non resta quindi che scegliere quelle che preferite e prendere contatto per capire le modalità per realizzare il vostro sogno.

Il rito civile è meno suggestivo di quello religioso

Falso.

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Il rito religioso ha sicuramente una sua liturgia che lo rende particolarmente emozionante.

Vi assicuro tuttavia che il rito civile non ha nulla da invidiare.

In che modo?

Lasciatemi spiegare.

Innanzi tutto, ha il vantaggio di avere una durata inferiore, e questo, indubbiamente giova all’attenzione degli invitati.

C’è un altro fattore però ben più rilevante: il rito civile è totalmente personalizzabile.

A parte la lettura di alcune formalità strettamente necessarie alla validità del rito, tutto il resto può essere reso vostro.

Vi starete chiedendo come.

È tanto semplice quanto meravigliosamente efficace: basta inserire poesie, letture e canti legati a quello che siete voi due, a quanto vi rappresenti.

Inoltre è ammesso che voi stessi scambiate promesse o voti, reciprocamente, occhi negli occhi.

Fidatevi: non c’è niente di più emozionante di pronunciare (e sentirsi dire) parole spontanee, giuramenti d’amore che arrivano da un cuore innamorato ad un altro.

Nella location scelta hanno riferito che si possono fare cerimonie all’aperto, per cui non bisogna preoccuparsi d’altro

Falso.

Anzi.. falsissimo!

Se il vostro interesse è quello di un meraviglioso matrimonio all’aperto ma con valore legale valido, vi siete assicurati che la location abbia questa facoltà?

Molte attraggono con scenari mozzafiato e dichiarando di consentire la possibilità di cerimonie in questi spazi. Non tutte però sono considerate case comunali (vedi paragrafo precedente).
Sarà opportuno che durante la prima visita esplorativa, non dimentichiate di formulare questa domanda, ovvero se i riti che si celebrino siano validi legalmente a tutti gli effetti o no.

Che fare se vi siete innamorati di una location che non è casa comunale o – peggio ancora – se l’avete scoperto dopo aver confermato?

Non c’è da disperare: fatevi consigliare per trovare una soluzione ideale. Se il tempo è dalla vostra, magari qualcosa nel frattempo potrebbe cambiare oppure potreste percorrere strade alternative, come la celebrazione di un rito simbolico. L’effetto scenografico sarebbe sicuramente lo stesso e per i risvolti pratici – leggete: legali – ci si può “attrezzare”…

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Il rito civile può essere celebrato solo dal Sindaco o da un ufficiale civile.

Vero.

E nuovamente falso al contempo.

No, non sono impazzita: ora mi spiego meglio.

Perché il rito abbia validità è necessario che sia presente una figura che rappresenti l’istituzione del comune.

Questo però non significa che in mancanza del Sindaco il rito non si possa celebrare.

Infatti, fino al 2000 il diritto italiano prevedeva che in alternativa al Sindaco potesse essere delegato un rappresentante dell’istituzione, rientrante in queste categorie:

  • Vicesindaco
  • Consiglieri Comunali
  • Assessori
  • Sindaci di Municipi (o Zone Comunali)
  • ogni dipendente comunale purché assunto a tempo indeterminato

Il legislatore, con il decreto del Presidente della Repubblica del 2000 infatti, all’art. 1 ha introdotto la possibilità di delega anche ad altri soggetti, purché cittadini italiani maggiorenni nel pieno possesso dei propri diritti sociali e politici (e purché non abbia una parentela di primo grado con voi).

Capite cos’è successo?

Ora, anche il vostro più caro amico potrà essere “facente funzioni” di Sindaco e potrà condurre la cerimonia, regalandovi il più sentito dei riti, perché vi conosce davvero e saprà muovere le corde del cuore di tutti.

I documenti da produrre per il rito civile sono meno di quelli previsti per il rito religioso

Vero.

Non avendo la necessità di produrre validità per la Chiesa, il processo è decisamente più breve.

Questo non significa che sia abbia un iter burocraticamente meno complesso.

I documenti da produrre sono diversi e i passaggi comunque prevedono che si possa perdere non poco tempo, soprattutto se, per esempio, vi sposate in un comune dove non avete la residenza.

Vediamo insieme per sommi capi come bisogna procedere.

Il primo step è la richiesta di pubblicazioni, da effettuarsi presso l’ufficio anagrafe del comune.

I costi variano a seconda del fatto che si sia residenti nel comune in cui si stia facendo la richiesta e allo stesso modo se la cerimonia vada celebrata in un altro comune ancora.

Anche una terza persona può essere delegata a questa incombenza, purché autorizzata ovviamente dagli sposi.

Conclusa la fase delle pubblicazione, che saranno affisse al cosiddetto Albo Pretorio del Comune, si può procedere alla richiesta di data, avendo in mano il certificato di avvenuta pubblicazione.

Attenzione però, questo certificato vale 180 giorni e presuppone che siate pronti a dirvi di sì entro questo limite di tempo… per cui fate bene i calcoli!

Con il rito civile sono sufficienti due testimoni

Vero.

Per la validità della cerimonia, il diritto italiano prevede che di fronte all’ufficiale civile stiano gli sposi accompagnati da due testimoni.. Uno ciascuno!

Nulla vi vieta di averne di più, però è bene sapere che sul registro sarà solo una persona per sposo a firmare.

Cosa fare allora se ne avete di più?

Intanto, informarli con largo anticipo e molto tatto che a firmare sarà solo una delle persone prescelte (e di solito se ci sono persone di famiglia come fratelli e sorelle tra questi è più facile spiegare la scelta).

In un secondo momento, poi potreste organizzare qualcosa di particolare ed emozionante che premi comunque la vicinanza da parte dei testimoni firmatari al vostro grande giorno.

Non ci avevate pensato ancora?

Ecco allora un paio di suggerimenti per non farli sentire “meno testimoni” di chi firma.

Il primo è quello di condividere con tutti loro un quadernino composto appositamente per loro, nel quale creerete una sorta di registro anagrafico di cosa vi lega a quelle persone, e alla fine delle pagine una dichiarazione di amicizia e sincero affetto che dovrete siglare insieme con loro.
Potete scegliere di creare questo rito successivamente, nell’arco della giornata, dedicando quindi a tutti i testimoni – nessuno escluso – la stessa attenzione e riconoscenza.

La seconda è quella di raccogliere con qualche stratagemma la loro firma prima delle nozze e sovrapporla ad una foto che vi ritrae insieme nel luogo della cerimonia.

Il fotografo sapientemente creerà una sovrapposizione di immagini e procederà a dare vita ad un omaggio, che potrete consegnare a sorpresa durante il ricevimento, in mezzo ai vostri affetti più cari, conferendo al momento tutta l’emozionalità che richiede.

Pensate a farlo trovare sulla loro seduta, totalmente inaspettato? Non sarebbe bellissimo?

Riesco già ad immaginare lo scenario e a percepirne la gioia! Voi no?

Ecco dunque che abbiamo visto insieme alcune delle domande più ricorrenti che ruotano intorno al rito civile e fatto un po’ di chiarezza su alcuni falsi miti che lo circondano.

Queste risposte sono fondamentali per muovere i primi passi in un percorso che può sembrare a volte molto accidentato, ma se si hanno le giuste guide l’unica risposta di cui vi dovrete preoccupare è quella di dire sì nel giorno più bello della vostra vita.

Francesca
Wedding Manager
La Favola Reale


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