Analizziamo da vicino uno degli elementi fondamentali, immancabile durante un ricevimento di nozze: il Tableau Mariage (o anche Tableau de Mariage).

Ma che cos’è esattamente? è obbligatorio? Quando arriva il momento di pensarci?
Affrontiamo insieme questo percorso, affinché il Tableau Mariage non abbia più segreti.
Ecco allora le “istruzioni per l’uso”.
L’origine del Tableau Mariage non è così lontana dai giorni nostri: è infatti una conseguenza proprio dell’evoluzione del matrimonio.
Il nome, di origine francese come si può evincere, significa letteralmente Tabellone di Matrimonio: è una sorta di lavagna quindi che indica agli ospiti dove accomodarsi.
Perché scrivo che è conseguenza dell’evoluzione dei tempi? Non si è sempre fatto così?
In verità no: inizialmente, il padre della sposa aveva l’onere di indicare agli invitati quale posizione occupare nel banchetto nuziale, fintanto che i ricevimenti abbiano avuto numeriche particolarmente contenute.
Con l’aumentare del numero degli ospiti si è adottato questo escamotage, per sollevare il papà della sposa dall’incombenza e agevolare (oltreché velocizzare) la procedura di accomodamento ai tavoli da parte dei commensali.
Possiamo registrare quest’usanza già dai primi del secolo scorso.
Una curiosità è data dal fatto che, sebbene il nome rimandi ai nostri vicini d’oltralpe, i francesi usano un altro nome per questo elemento: infatti, da loro non troveremo un Tableau Mariage, bensì un Plane de Table: funzione medesima, nome diverso.
Ma allora cos’è il vero Tableau Mariage?
Sembra che in origine fosse un dono di nozze che futuri sposi ricevevano prima di convolare: era un vero proprio quadro (tavola, appunto) sulla quale la nuova famiglia veniva ritratta in termini più o meno sacri o profani, a seconda dei gusti artistici dell’epoca.
Poteva ritrarre anche la sola sposa, in termini allegorici.
Si dice che persino la Primavera di Sandro Botticelli sia uno dei Tableau Mariage meglio riusciti della storia dell’arte.
L’origine quindi sembra risalire ancora al Rinascimento.

Perché dunque da noi abbia assunto questa differente connotazione?
Parrebbe che sia dovuto ancora una volta alle prime forme assunte agli albori dei suoi (fortunati) esordi.
Ancora oggi non è inusuale ritrovarlo nel suo formato originale: un vero e proprio riquadro appoggiato ad un cavalletto, all’interno del quale vengono trascritti tutti i nomi degli invitati, associandoli ai nomi dei tavoli a cui sono destinati.
Non approfondiremo in questa sede, il tema del placement, ovvero l’arte di accomodare gli ospiti. Potete trovare qui un articolo in cui ho trattato ampiamente l’argomento.
Preme piuttosto soffermarmi su come questo strumento debba essere particolarmente semplice da fruire per tutti: se l’obiettivo è quello di semplificare, è evidente che anche la lettura debba essere agevole per tutti.
Cosa significa?
Innanzi tutto, parliamo di grafica: i caratteri scelti per i nomi degli ospiti così come per il nome dei tavoli dovranno essere molto leggibili (anche per chi, tra gli ospiti, non abbia una vista più eccellente).
Sono da prediligere font chiari e di dimensioni adeguate al formato del supporto su cui sono riprodotti.
Altra considerazione da tenere è quella relativa al nome adottato per il tavolo cui i commensali sono destinati: non scegliete nomi troppo complessi!
Va bene essere originali, ma non eccessivamente: sicuramente, è importante rispettare un tema qualora sia stato alla base del design che ha guidato le vostre scelte, ma non c’è ragione di assegnare nomi troppo lunghi o estrosi.
Il risultato sarebbe che le persone, una volta letto, girandosi verso i tavoli… se lo sarebbero già dimenticati!
Oggi, stanno tornando di moda i numeri: non un nome quindi, ma un numero indica l’invitato quale tavolo cercare.
Ci sono moltissimi modi per presentare un tableau mariage, davvero per ogni gusto e budget.
Guardate questa gallery:














Per quanto mi riguarda, ritengo che la formula migliore sia quella delle escort card: ogni ospite può trovare il proprio nome sopra ad un cartoncino e al contempo, all’interno dello stesso il nome o numero del tavolo cui è stato assegnato.
Questo sistema, oltre ad essere particolarmente elegante, è ulteriormente d’aiuto per i nostri invitati, che potendo prelevare e portare con sé la card loro destinata, avrebbero in mano un autentico “pro-memoria” per la propria postazione.
C’è da aggiungere, che nel periodo storico in cui ci troviamo, questa soluzione consente anche di evitare accalcamenti attorno ad un unico spazio, soprattutto perché nel caso delle escort card vengono solitamente disposte su superfici più ampie, come tavoli e scaffali distribuibili nello spazio.

Ecco quindi che, come spiegato sinora, il Tableau Mariage è decisamente fondamentale.
Obbligatorio? Sì, in quei ricevimenti in cui si sia osservata una certa etichetta formale.
Ricordo che formale non vuol necessariamente dire noioso: ci sono molti modi originali per presentarlo, tanto per cominciare.
Tuttavia, laddove abbiate pensato ad un ricevimento con un pranzo o cena placè, il tableau è imprescindibile.
Proprio per questo, soprattutto in location in cui siano presenti più sale, è sempre utile riprodurre sul Tableau Mariage i tavoli posizionati nella reale corrispondenza.
In presenza di un coordinatore del ricevimento, il placement si svolgerà ancora più facilmente, essendo gli ospiti coadiuvati nell’individuare il proprio posto assegnato, permettendo flussi più veloci e maggior agio per la logistica degli ospiti stessi.

Nota da osservare: se avete pensato ad un tavolo imperiale all’aperto per il vostro ricevimento, verificate se lo stesso assetto possa essere mantenuto all’interno della location in caso di brutto tempo.
Questo influirà anche sulla stampa del Tableau Mariage: se lo stesso assetto non dovesse andare bene, dovrete stare pronti con un secondo tableau, così da esporre la situazione reale e corrispondente a quella contingente.
Questo ci porta dritti alla domanda successiva: quando deve essere stampato il Tableau Mariage?
Dipende moltissimo da che tipologia di tableau avrete scelto e con quali materiali andrà preparato.
In linea di massima dovreste essere pronti circa una settimana prima fino ad un massimo di 36/24 ore prima del matrimonio.
Ecco perché io consiglio di cominciare sempre a creare la composizione tavoli non appena si è abbozzata la lista ospiti.
Anche se non è definitiva, anche se è solo un’idea.
Cominciate a giocare con la composizione dei tavoli dall’inizio: è come un gioco a carte, un solitario.
Una volta “incastrati” correttamente tutti gli “elementi”, sarà più facile sfilarli e ricomporli man mano che le conferme arriveranno.
Il risultato sarà che vi troverete con l’impostazione degli stessi, molto tempo prima di dover procedere con la stampa.
Cosa dovrete esattamente scrivere? Dovete creare la forma del tavolo e riportarla in pianta con accanto i nomi?
Procediamo con ordine: qualora optiate per una forma più classica, con il tabellone esposto su cavalletto, nella sezione dedicata al tavolo troveremo:

- In cima: il nome o numero del tavolo
- Di seguito: i nomi degli ospiti
Dovete riportare nome e cognome o è possibile inserire soprannomi?
Anche in questo caso dipende dalla formalità del ricevimento.
Il galateo suggerisce sempre di mettere il nome e il cognome dell’ospite e associare le coppie allo stesso tavolo.
Una variante più informale è data dai soli nomi e in caso di omonimie, è possibile inserire l’iniziale puntata per identificare l’invitato.
Spazio ai soprannomi se proprio volete rompere con l’etichetta e se volete rendere tutto più friendly: è una soluzione consigliabile però solo se l’età media degli ospiti sia molto bassa, da giustificare questa licenza.
Decisamente consigliato riprodurre la forma del tavolo cui affiancare in progressione i nomi dei commensali per i tavoli imperiali.
Se il ricevimento è molto formale, darete l’ordine anche sui tavoli tondi, ma ricordate di riprodurre in entrambe le circostanze il segnaposto in corrispondenza della relativa seduta.
Quanto al posizionamento, ricordatevi di scegliere un luogo ben visibile e di passaggio verso la sala del ricevimento.
Scegliete se esporlo da subito, così da consentire agli invitati di prenderne visione già dall’arrivo in location.
Se desiderate però creare l’effetto a sorpresa, assicuratevi di farlo magicamente comparire a tempo debito, poco prima della chiamata degli ospiti a raggiungere la sala.
Ecco, ora il Tableau Mariage non ha più segreti per voi.
Non resta che sbizzarrirvi e inventare quello che sarà sempre e solo il vostro.

Francesca
Wedding Manager
La Favola Reale
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