Il momento della disposizione dei tavoli nell’organizzazione di un matrimonio prima o poi arriva inesorabilmente.

È uno degli aspetti più complessi che una coppia di futuri sposi si deve trovare ad organizzare, a tal punto che viene considerato uno degli ultimi scogli da superare prima di convolare a nozze.
C’è chi ci perde il sonno, ma non ti preoccupare ora vi spiego alcune wedding tips per regolare questo aspetto e lo farò ponendo attenzione ai diversi scenari che si profilano sia in tempi “normali” sia in questo contesto storico.
Partiamo da uno scenario auspicabile, cui tutti speriamo presto di tornare.
Normalmente, l’organizzazione dei tavoli viene predisposta man mano che i vari invitati danno riscontro all’invito ricevuto mediante le partecipazioni.
In verità, insieme ai miei sposi, io suggerisco sempre di creare una lista invitati e di associare accanto ai dati utili di ciascuno (tra cui indirizzo postale e mail) anche una prima ipotesi di posizionamento, ovvero inserendo il nome del tavolo cui immaginate di voler fare accomodare l’ospite in questione.
Che vantaggio ha questo esercizio?
Innanzi tutto, aiuta a valutare in modo preliminare quanti tavoli realmente andrete a richiedere al responsabile della ristorazione, per il vostro ricevimento di matrimonio.
In secondo luogo, è davvero molto utile per formulare una prima idea di placement, ovvero letteralmente di “piazzamento“ dei vostri ospiti.
Ma come deve avvenire? C’è un ordine logico? partiamo dal presupposto che la prima scelta debba essere legata allo spazio.
Cosa significa? Sicuramente, va verificato che lo spazio dedicato possa ospitare un numero congruo di tavoli e quindi procedere alla scelta tra tavoli tondi o imperiali.
In questi anni il wedding design ha spinto molto sui tavoli imperiali regalandoci vere e proprie “opere” di architettura, da colori e fogge tra le più disparate tra loro.
Questa tipologia di tavoli, ha per contro un aspetto di cui si deve tenere conto: rispetto a quelli tondi occupano più spazio e ospitano meno commensali.
Pertanto, se questa è la vostra preferenza, dovrete tenere conto di questa caratteristica e verificare che vi sia sufficiente spazio per ospitare questo tipo di tavoli.
Inoltre, questa considerazione va fatta anche in caso di brutto tempo. Il vostro cosiddetto “piano B” è in grado di supportare questa scelta o dovreste valutare un placement alternativo?
Ricordatevi di queste domande, perché le risposte indubbiamente influiscono sulla scelta della disposizione degli ospiti al tavolo.

Un’altra questione da non dimenticare e da cui partire è quale tavolo avete scelto per voi sposi: sarete solo in due? Volete condividere il primo pranzo o cena da marito e moglie con altre persone sedute con voi?
Nel primo caso, sicuramente il tavolo andrà posizionato in modo tale che tanto gli sposi quanto gli ospiti possano vedersi o per lo meno sia agevolata la visione reciproca, quando possibile.
Nel secondo caso, invece si aprono diverse possibilità, ma anche in questo caso ricordatevi di valutare in base alla sala della location del matrimonio.
Quali sono queste possibilità? la prima per tradizione è quella che veda seduti con voi la famiglia e i testimoni.
Da sempre, la composizione del tavolo sposi prevede che la sposa sieda a destra dello sposo, come nuova padrona di casa, in qualità di neo-signora.
Ai lati siedono i genitori: rispettivamente a sinistra i papà e a destra le mamme.
Abbiamo detto quindi che dovranno qui sedere anche i testimoni: questi andranno in alternanza ai componenti della famiglia e pertanto, le signore seguiranno la parte della sposa in alternanza ai papà.
Chiudono alle estremità i fratelli e/o sorelle.
Per migliore chiarimento lascio di seguito un’infografica illustrativa:

Oggi è abbastanza raro trovare questa disposizione, anche se meno di quanto si pensi.
È più facile trovare una composizione data da sposi con solo testimoni o sposi con la famiglia.
In entrambe le soluzioni, sarà importante mettere come primo tavolo antistante quello “sentimentalmente” più vicino agli sposi.
Quindi, riprendendo la proposta del tavolo composto dagli sposi insieme con la famiglia, il primo tavolo antistante sarà allora quello dei testimoni.
In caso invece di tavolo composto da sposi e testimoni il primo tavolo antistante deve essere occupato dalla famiglia.
Naturalmente, la situazione è in condizioni di buona pace per le famiglie. In caso di genitori separati e rapporti meno sereni, sarà opportuno posizionare a destra e a sinistra del tavolo sposi, così da garantire comunque una posizione d’onore paritaria, così da non dare adito a disagi o malcontenti.
Ad ogni buon conto, come anticipato in precedenza, la migliore cosa da fare per accomodare le persone ai tavoli è quella di procedere secondo gradi di “affezione”: cosa voglio dire con questo? non vi sto chiedendo di scegliere tra i vostri amici, ma indubbiamente questo è un esercizio nel quale gli invitati vengono posizionati ai tavoli secondo uno schema che tiene conto del grado di relazione.
I tavoli più vicini agli sposi quindi avranno più vicino quelle persone che siamo più abituati a frequentare quotidianamente o alle quali in effetti va il nostro affetto più caro e via via allargando la cerchia.
È più facile quindi che per esempio, il tavolo dei colleghi di lavoro si trovi un pochino più distante da quello degli sposi, ma potrebbe essere anche vero il contrario, qualora gli stessi rappresentassero cari affetti della vita di tutti i giorni, in un rapporto ormai consolidato da anni,
Voglio a tal proposito spendere qualche parola in più: non fate l’errore cari sposi di formulare inviti di circostanza.
È vero che il Galateo impone di rivolgere inviti a quelle persone che a loro tempo vi avevano invitato al loro matrimonio. Se posso però aggiungere una cosa, è che se quell’occasione sia stata l’unica o per lo meno l’ultima in cui vi siate visti, forse non era un legame così forte da giustificare nuovamente un controinvito.
Mi rendo conto di contravvenire ad una regola di forma molto importante.
Credo però fermamente nel fatto che quel giorno per voi debba consistere in una festa, a cui debbano partecipare persone che per voi provino sentimenti veri e compartecipino alla vostra gioia.
Se si aggiungono persone che rispondono alla frase “Eh ma questa persona devo invitarla per forza”, vi assicuro che l’atmosfera cambia e non necessariamente in modo piacevole. Si rischia di “ingessare” il ricevimento, creando un evento di rappresentanza e i primi ad esserne non totalmente soddisfatti rischiano di essere proprio gli sposi.
Per valutare a chi rivolgere l’invito provate a scaricare questo schemino nella sezione download del sito web de La Favola Reale, che ho preparato appositamente per voi.
Una volta quindi stilata la lista di inviti, va pensato come associare gli invitati tra di loro.
Superando il concetto scontato, per il quale ovviamente le coppie dovranno sedere insieme, gli ospiti devono essere posti nella condizione di agio, per cui bisogna agevolare un placement che favorisca le amicizie e le conoscenze o per lo meno, laddove possibile, favorire l’inserimento al tavolo di persone che abbiano tra di loro potenziali punti in comune.

Allo stesso modo, qualora vi siano molti single sarebbe opportuno favorire un tavolo che possa ospitarli.
Di solito, è anche il tavolo più “brioso”, se così possiamo dire, per cui va fatta la dovuta considerazione che sarà utile posizionare il loro tavolo in un’area magari più distante da quella degli ospiti più ageè del ricevimento.
lo stesso dicasi per i bambini, in età compresa tra i 3 e i 12 anni: oltre a provvedere ad una educatrice che li curi, sarà intelligente trovare una zona vicino ai genitori ma separati perché possano divertirsi tra loro (e al contempo possano divertirsi anche i loro genitori, che li sapranno al sicuro e tranquilli sotto la tutela di un professionista).
Questo vale anche nel caso di tavolo imperiale che va pensato come fosse una sequenza di tavoli tondi.
Mi spiego meglio: come già scritto in precedenza, dopo aver osservato la regola dettata dal bon ton, il posizionamento degli altri ospiti va regolato sulla base dei suggerimenti che ho riportato. Tenendo conto della disposizione nello spazio e del numero dei tavoli, l’ordine di seduta seguirà quella prassi legata al grado di affetto e di affinità tra i commensali.

Bisogna ricordarsi poi di prevedere sempre un tavolo per lo staff, il cui numero di ospiti è pari a quello degli operatori che si trovino a lavorare “dietro le quinte” del matrimonio (fotografi, videografi, musicisti, deeja,
Di solito sono fatti accomodare in una zona attigua alla sala del ricevimento cosicché possano agilmente intervenire all’occorrenza.
Ma come rendersi conto se la disposizione ospiti funziona?
In primissimo luogo, i responsabili della location devono fornirvi le piantine in scala e aiutarvi a capire quale sia il migliore assetto nella sala.
Una volta compreso questo aspetto, sappiate che ci sono due strade possibili: uno ricorrere a dei programmi per visualizzare i tavoli nello spazio, l’altro molto più “artistico” consiste nell’armarsi di post-it colorati, cartoncino bianco e penna; vanno disegnati cerchi o rettangoli a seconda della tipologia di tavolo e tutto intorno posizionati i nostri foglietti adesivi, secondo quello schema che avevamo già pensato inizialmente (meglio se con excel), a riprova o smentita del ragionamento iniziale.



Da ultimo, una volta definitiva questa tabella preparatevi a realizzare il tableau mariage, che altro non sarà che uno schema illustrativo per gli ospiti, cosicché sia agevole per loro ritrovare il proprio posto nella sala del ricevimento e individuare allo stesso tempo con chi sarà condiviso il tavolo durante il pranzo o cena, che sia.
Una copia di questo schema va dato anche al coordinatore della giornata. Naturalmente, in presenza di un wedding planner la situazione si semplifica perché nella sua funzione avrà l’onere di rendere le operazioni di placement più agevoli possibili, dando indicazioni a chi ne abbia necessità circa il proprio tavolo; ancor prima, toccherà a lui di trasmettere a catering e location la disposizione dei tavoli in sala.
Ho iniziato questo post dicendo che avremmo preso in considerazione anche gli scenari legati alle normative di sicurezza imposte dalla contingenza storica in cui ci troviamo, ovvero come vadano indirizzati gli ospiti ai tavoli in tempo di Covid-19.
Per farlo, mi sono rivolta ad uno stimato professionista nonché mio fidato fornitore: Alessandro Rausa, titolare fondatore ed Executive chef del Banqueting Il Partycolare.

Alessandro come avete strutturato i ricevimenti in questo periodo storico? Come cambiano rispetto a prima?
La sicurezza degli ospiti viene prima di ogni altra cosa. Abbiamo perciò adottato dei comportamenti che garantissero il normale svolgimento del ricevimento senza disagi per i partecipanti: per quanto riguarda l’aperitivo, abbiamo pensato di allestire buffet lineari presidiati per non creare assembramenti e rendere tutto più scorrevole; di fatto dietro ogni buffet è presente il personale di sala che si occupa di preparare il piatto con la scelta delle pietanze richieste dall’ospite, confezionate in monoporzioni.
Sia in caso di aperitivo all’aperto che al chiuso richiediamo la mascherina obbligatoria e il rispetto della distanza interpersonale di 1 metro tra ogni invitato.
E i punti di appoggio?
I tavolini di appoggio vengono naturalmente predisposti: in questo caso sono però gli ospiti a doverli condividere con persone dello stesso nucleo famigliare, congiunti o conoscenti con il quale si può condividere il tavolo senza indossare la mascherina.

Predisponiamo nella zona aperitivo anche dei mangia in piedi con gel igienizzante per mani e cornici illustrative delle norme da tenere, dove invitiamo gli ospiti ad igienizzarsi, mantenere la distanza e indossare la mascherina.
Come suggerireste di sistemare gli ospiti al tavolo? Secondo quali logiche e quali normative?
Per quanto riguarda i tavoli tondi consigliamo agli sposi di pensarli rispettando i nuclei famigliari, i congiunti o le persone che anche al di fuori delle nozze si frequentano (come ad esempio, compagnie di amici che abbiano avuto interazione di recente tra di loro).
Con queste disposizioni si andranno ad allestire molti più tavoli rispetto al normale e con numeri di ospiti ridotti, ma almeno la sicurezza è rispettata per tutti.
Lo stesso servizio in sala viene effettuato con mascherine indossate dal personale di sala e ogni volta che un piatto viene ritirato, segue l’igienizzazione delle mani da parte dello staff.
Come sono organizzati i tavoli in particolare quelli imperiali?
Per il tavolo imperiale invece, consigliamo sempre agli sposi di far sedere nelle vicinanze persone appartenenti allo stesso nucleo famigliare, congiunti o compagnie di amici.
Verrà poi rispettata la distanza di 1 metro l’uno dall’altro.
In ogni ambito, sia aperitivo che cena o pranzo, richiediamo di indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti, cercare di mantenere la distanza interpersonale richiesta, rispettare le file ai buffet ed igienizzarsi il più possibile le mani.
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